venerdì 6 settembre 2024

PUTIN IN MONGOLIA: ALTRA VITTORIA DIPLOMATICA PER IL PRESIDENTE RUSSO

 

Kiev e l'Europa chiedono l'arresto del Presidente russo alla Mongolia  e la Corte penale internazionale viene screditata

A nulla sono serviti gli appelli da parte di Kiev e dall'Europa per arrestare il presidente Russo dato che la Mongolia, aderendo al trattato di Roma e riconoscendo la Corte penale internazionale, avrebbe dovuto agire in tal senso visto che nel marzo 2023 aveva emesso un mandato di arresto internazionale nei suoi confronti con l'accusa di crimini di guerra e di aver organizzato la “deportazione illegale” di bambini ucraini in Russia .

Il Cremlino, non avendo aderito al trattato di Roma e non riconoscendo la Cpi ha definito tali accuse “oltraggiose e inaccettabili” pertanto “legalmente nulle” e il portavoce, Dmitry Peskov, ha dichiarato che non ci sono “preoccupazioni” per il viaggio, avvisando coloro che incitano l'arresto del presidente Russo che: “C'è un dialogo meraviglioso con i nostri amici della Mongolia”.

Infatti, il presidente Putin, martedì 3 settembre 2024, appena giunto in Mongolia, invece di essere arrestato è stato ricevuto dal presidente mongolo Ukhnaagiin Khürelsükh con tutti gli onori di casa ed è stato accolto da un picchetto d'onore sulle scale del Palazzo di Stato da guardie a cavallo in uniforme collocate ai lati del monumento dedicato a Gengis Khan.

Dopo l'incontro il capo del Cremlino ha dichiarato quanto segue: “Ci siamo scambiati opinioni su questioni attuali nell'agenda internazionale e regionale...Nel corso dei colloqui di oggi abbiamo esaminato con il presidente Khürelsükh una vasta gamma di problemi di cooperazione nei settori politico, economico e umanitario, abbiamo scambiato opinioni sui problemi internazionali e regionali più urgenti ...è stata prestata una particolare attenzione alla costruzione di legami commerciali e di investimento reciprocamente vantaggiosi”.

Sicuramente le posizioni dei due Paesi sono sempre più vicine tanto che gli scambi commerciali sono in aumento, ma la cosa più importante è che questi commerci stanno avvenendo attraverso il riconoscimento delle loro valute nazionali bypassando di fatto il dollaro e l'euro, amplificando ulteriormente il processo di dedollarizzazione del pianeta.

Il giorno prima dell'incontro tra i due leaders dei due Paesi, la portavoce della Commissione europea aveva dichiarato che: “La Mongolia è uno Stato parte dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale dal 2002, con gli obblighi legali che esso comporta. Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per la visita e dichiarato chiaramente la nostra posizione nei confronti della Cpi attraverso la nostra delegazione in Mongolia”. Immagino come saranno rimasti male dato che il presidente mongolo non ha minimamente preso in considerazione le pressioni internazionali che gli sono giunte mirate ad arrestare Putin.

A questo punto tutte le istituzioni globaliste stanno perdendo sempre più credibilità a livello internazionale. Sono ormai in tanti ad aver capito che queste operano sempre con due pesi e due misure perché non sono effettivamente libere dagli interessi egemonici dei globalsiti che le hanno create solo per il raggiungimento dei loro nefasti scopi. Quindi si aggiunge un'altra vittoria diplomatica per Putin che continua a riscuotere consensi internazionali e più forti cooperazioni. L'Europa sta commettendo un gravissimo errore con le sue posizioni guerrafondaie nei confronti della Russia che la sta portando sempre più in braccio a quell'Oriente dominato dall'influenza cinese, allontanandola di fatto da quella sua posizione naturale che rimane sempre europea per tradizione storico, culturale e religiosa. 

                                                                                                       Cosimo Massaro



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