sabato 14 settembre 2024

I BURATTINI IN MANO ALLA CUPOLA E IL NUOVO VENTO DEL CAMBIAMENTO

 

Per questo nuovo articolo prendo spunto da un post pubblicato su X da Elon Musk “New puppet same as old puppet...”, “Il nuovo burattino è uguale al vecchio burattino” corredato da un immagine caricaturale di Biden rappresentante il vecchio burattino e quella di Kamala Harris rappresentante il nuovo, dove ambedue i pupi, comunque sia, sono sempre indossati da qualcuno con il volto coperto che li manovra a proprio piacimento.  


Certo non c'era bisogno di Elon Musk per capire che gli attuali governanti sono solo delle marionette al servizio di potentati che stanno notevolmente al di sopra del teatrino pubblico, però è un dato di fatto che ormai tutte queste informazioni oggi sono maggiormente divulgate e comprese anche da quel pubblico che fino a poco tempo fa, completamente immerso nella “matrix”, non si era mai accorto di nulla.

venerdì 6 settembre 2024

PUTIN IN MONGOLIA: ALTRA VITTORIA DIPLOMATICA PER IL PRESIDENTE RUSSO

 

Kiev e l'Europa chiedono l'arresto del Presidente russo alla Mongolia  e la Corte penale internazionale viene screditata

A nulla sono serviti gli appelli da parte di Kiev e dall'Europa per arrestare il presidente Russo dato che la Mongolia, aderendo al trattato di Roma e riconoscendo la Corte penale internazionale, avrebbe dovuto agire in tal senso visto che nel marzo 2023 aveva emesso un mandato di arresto internazionale nei suoi confronti con l'accusa di crimini di guerra e di aver organizzato la “deportazione illegale” di bambini ucraini in Russia .

Il Cremlino, non avendo aderito al trattato di Roma e non riconoscendo la Cpi ha definito tali accuse “oltraggiose e inaccettabili” pertanto “legalmente nulle” e il portavoce, Dmitry Peskov, ha dichiarato che non ci sono “preoccupazioni” per il viaggio, avvisando coloro che incitano l'arresto del presidente Russo che: “C'è un dialogo meraviglioso con i nostri amici della Mongolia”.

Infatti, il presidente Putin, martedì 3 settembre 2024, appena giunto in Mongolia, invece di essere arrestato è stato ricevuto dal presidente mongolo Ukhnaagiin Khürelsükh con tutti gli onori di casa ed è stato accolto da un picchetto d'onore sulle scale del Palazzo di Stato da guardie a cavallo in uniforme collocate ai lati del monumento dedicato a Gengis Khan.