sabato 6 luglio 2024

AUMENTA LA TENSIONE IN EUROPA

Mentre scatta il rischio attentati, Orban incontra Zelensky e a seguire Putin

Scatta nuovamente l'allarme terrorismo in Europa in occasione degli europei di calcio che si stanno disputando in Germania e in vista delle prossime Olimpiadi che si svolgeranno in Francia a luglio. Anche le basi Usa situate in Europa alzano il loro sistema di allerta portandolo a “Charlie”, roba che non si vedeva da 10 anni. Uno status che viene applicato dall'esercito americano quando si prospetta un possibile attacco rivolto verso persone o strutture...stanno volutamente innalzando nuovamente la tensione per far aumentare quella paura funzionale al raggiungimento di ulteriori scopi? Domanda più che legittima conoscendo il loro classico “modus operandi” cioè problema-reazione-soluzione.

Si perché potremmo ritrovarci nuovamente davanti a nuove “false flag”, cioè quelle tipiche operazioni portate avanti sotto falsa bandiera per addossare le responsabilità a qualcun altro, come in questo caso potrebbero essere addossate alla Russia. Un possibile attentato dove verrebbe accusato il Presidente russo di esserne il mandante, tanto ormai ci siamo abituati a sentire che è sempre “colpa di Putin”. Cosa mai potrebbe cambiare se si dovesse aggiungere anche qualche attacco terroristico in modo tale da giustificare un conflitto diretto contro la Federazione russa? Ormai la maggior parte della popolazione si beve tutta l'informazione che il mainstream ufficiale divulga attraverso i suoi pennivendoli. Come dimenticare la guerra al terrorismo iniziata dopo l'abbattimento delle torri gemelle, oppure l'enorme bugia di Colin Powell quando mostrò durante un incontro alle Nazioni Unite un'ampolla di antrace, a suo dire prodotta da Saddam Hussein che doveva servire per eventuali attacchi terroristici da commettere nei Paesi occidentali? Quest'ultima fu solo una gigantesca menzogna utile a giustificare l'attacco all'Iraq.

Se da un parte la tensione tende ad aumentare, qualche segnale distensivo, anche se molto flebile, si evidenzia nell'iniziativa del premier ungherese Orban che, appena assunto la presidenza semestrale dell'Ue, vola verso la capitale ucraina per incontrare Zelensky per chiedere un cessate il fuoco immediato e una accelerazione dei negoziati di pace. Un'iniziativa che sicuramente non potrà comunque sia discostarsi dall'attuale “pilota automatico” inserito negli eventi tanto che anche il nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha affermato, a margine dell'assemblea Ania, tenutasi a Roma, quanto segue : “L'Ungheria guida l'Unione europea e mi pare che Orban abbia fatto bene a ribadire il posizionamento dell'Ue in sostegno dell'Ucraina. È nel solco delle decisioni dell'Ue. Bene ha fatto a iniziare con una visita in Ucraina”.

Dello stesso avviso sono anche le dichiarazioni rilasciate dal Cremlino dopo l'incontro, tramite il suo portavoce Dmitry Peskov quando dice che “La Russia non ha alcuna aspettativa...”, pertanto prosegue “...è chiaro che l'Ungheria, che ha assunto la presidenza della Ue, deve svolgere le sue funzioni. Orban non ha avuto nessun contatto con la Russia prima dell'incontro con Zelensky, quindi saranno le responsabilità nei confronti degli interessi europei a prevalere” .

In seguito Orban, dopo pochi giorni da questa sua prima iniziativa vola a Mosca per incontrare anche Putin scatenando l'ira dell'Europa, non essendosi confrontato con nessuno dei vari leader europei, tanto che quest'ultimi, sin da subito, hanno preso le distanze dal suo operato. Nell'occasione dell'incontro il presidente russo ha ribadito le sue condizioni di pace all'Ucraina che consistono nella richiesta di: “...ritirare tutte le sue forze (cioè quelle ucraine) dai territori annessi...” e di “...non consentire neppure l'idea di un cessate il fuoco, perché in quel caso cadrebbe il pretesto per il prolungamento del regime di legge marziale”.

Josep Borrell, l'alto rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri, in una sua dichiarazione ha ricordato che il presidente di turno dell'Ue non rappresenta l'Unione europea all'estero e che Putin è ricercato per crimini di guerra: “La visita del primo ministro Orbàn a Mosca si svolge esclusivamente nel quadro delle relazioni bilaterali tra Ungheria e Russia. Orbàn non ha ricevuto alcun mandato dal Consiglio dell'Ue per visitare Mosca. La posizione dell'Ue sulla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina si riflette in molte conclusioni del Consiglio europeo”.

Indipendentemente da come andranno le cose, resta il fatto che l'iniziativa del premier ungherese resta nobile, iniziando la sua leadership europea da pacificatore. Dopo il suo incontro con Zelensky infatti, sulla TV ungherese ha dichiarato quanto segue: “creare un approccio europeo alla pace, sarà la più grande opportunità dell'Ungheria alla presidenza dell'Ue...Trump ha affermato chiaramente che porrà fine al conflitto entro 24 ore. Se Trump vince, verrà conclusa almeno una tregua. Se questa si trasformerà in una pace duratura, lo vedremo, ma che ci sarà qualcosa di diverso da quello che abbiamo adesso, questo è certo. Pertanto, l'Europa deve essere preparata al fatto che prima o poi americani e russi negozieranno” 

                                                                                             Cosimo Massaro


1 commento:

  1. La decisione di Orban è meritevole di plauso perché potrebbe portare alla pace nel mondo.

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