Putin Senza Freni: La Verità dietro le Quinte nell'Intervista di Tucker Carlson
L'8 febbraio del 2024, il giornalista statunitense Tucker Carlson, ex conduttore della trasmissione Tucker Carlson Tonight, prodotta e trasmessa da Fox News, ha intervistato, per più di un'ora, il presidente russo Vladimir Putin.
Il presidente russo è stato come un fiume in piena, tanto che lo stesso Carlson faceva fatica a interromperlo per porgli altre domande. Impressionante la sua preparazione storica mostrata nella prima parte dell'intervista, dove ricordava a memoria una miriade di date, nomi ed eventi di tutto il processo storico della Russia, dalla sua nascita fino ad oggi. Dopo il suo excursus storico, da vero conoscitore degli avvenimenti storici, preparazione doverosa per un vero statista e, mostrando una completa visione geopolitica degli accadimenti nel mondo, ha dato le giuste motivazioni alle necessarie azioni che la Russia ha dovuto intraprendere, a tutti i livelli, per non compromettere la sua stessa esistenza.
Nei suoi interventi è riuscito a spaziare su una miriade di tematiche, collegandole sapientemente tra loro e mostrando un'ottima visione d'insieme di tutto il quadro geopolitico internazionale, ben contestualizzato nello spazio-tempo dei vari contesti storici. Ha parlato delle vere motivazioni esistenti alla base del conflitto russo-ucraino, delle varie volte che ha cercato l'unione con il mondo occidentale dove, successivamente, è stato puntualmente tradito, dell'allargamento della NATO verso i confini russi, di un mondo che si sta dirigendo verso un multipolarismo economico-monetario e culturale-spirituale in contrapposizione all'egemonia monopolistica del mondo unipolare a trazione statunitense. Inoltre si è espresso anche su ciò che ci prospetterà il futuro con l'utilizzo delle nuove tecnologie come ad esempio l'Intelligenza Artificiale e tanto altro.
In un particolare punto dell'intervista, mostrando un perfetto equilibrio interiore, derivato sicuramente anche da una sua preparazione marziale, nel conoscere se stessi nelle proprie potenzialità e nelle proprie debolezze, ha riconosciuto la fragilità della Russia nell'ambito della “guerra delle parole” messa in atto attraverso la propaganda, affermando che il potenziale propagandistico occidentale è il più potente al mondo dato che i globalisti controllano in pratica tutti i mass-media: “Nella guerra di propaganda è molto difficile sconfiggere gli Stati Uniti perché essi controllano tutti i media mondiali e molti media europei. I beneficiari finali dei più grandi media europei sono le istituzioni finanziarie americane. Non lo sai? Quindi è possibile impegnarsi in questo lavoro, ma i costi, per così dire, sono proibitivi...”
Per quanto riguarda il pericolo dell'allargamento del conflitto a livello globale, alla domanda di Carlson, “Pensi che la NATO sia preoccupata che quella in Ucraina possa diventare una guerra globale o un conflitto nucleare?” risponde come segue: “Almeno questo è ciò di cui parlano. E stanno cercando di intimidire la propria popolazione con un’immaginaria minaccia russa. Questo è un fatto ovvio. E le persone pensanti, non i filistei, ma le persone pensanti, gli analisti, coloro che sono impegnati nella politica reale, solo le persone intelligenti capiscono perfettamente che questo è un falso. Stanno cercando di alimentare la minaccia russa.”
L'intervista prosegue sulla minaccia di una eventuale espansione territoriale della Russia e appunto su tale questione Carlson, chiede: “Beh, la tesi, so che lo sai, è che hai obiettivi territoriali in tutto il continente…”, Putin risponde, “È assolutamente fuori questione. Non serve nemmeno essere degli analisti, semplicemente va contro il buon senso farsi coinvolgere in una sorta di guerra globale. E una guerra globale porterebbe tutta l’umanità sull’orlo della distruzione. È ovvio. Esistono certamente mezzi di deterrenza. Hanno sempre spaventato tutti: domani la Russia utilizzerà armi nucleari tattiche, domani la Russia userà quelle, no, dopodomani. E allora? Queste sono solo storie dell’orrore per la gente della strada allo scopo di estorcere denaro aggiuntivo ai contribuenti statunitensi ed europei nello scontro con la Russia nel teatro di guerra ucraino. L’obiettivo è indebolire il più possibile la Russia.”
In conclusione il presidente russo ha mostrato costantemente una sua apertura per il raggiungimento della pace, disponibile sempre a sedersi ad un tavolo delle trattative. Il problema però rimane dalla parte occidentale globalista che non sa più come uscirsene dal pantano in cui si è incastrata perché, scendere a patti con la Russia significherebbe ammettere la propria sconfitta facendo perdere ulteriore leadership globale agli occhi del mondo intero.
Cosimo Massaro
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