Questa attuale chiesa ormai spaccata in mille frammentazioni sta mostrando il massimo del suo disorientamento.
Questo è solo il risultato di un lavoro di infiltrazione interno a tale istituzione ecclesiastica da parte della massoneria, che inizia già dal Concilio Vaticano II inaugurato l'11 ottobre 1962 da Papa Giovanni XXVIII e che vede in Bergoglio solo l'atto finale.
Le due crepe principali denotano da una parte quella chiesa pro-bergogliana che mira a destrutturare tutto ciò che è insito nella tradizione per avvicinare maggiormente, secondo questa visione, la chiesa alle esigenze degli uomini, quindi alle istanze gay LGBTQ+, all'immigrazione senza controllo, al sostegno di big-pharma (in questo caso ricordo Bergoglio quando disse “vaccinarsi è un atto d'amore”) e infine a realizzare una chiesa che si occupi più della politica di qualsiasi genere e meno della salvezza delle anime, mentre dall'altra parte, troviamo tutti gli antibergogliani come i tradizionalisti, sedevacantisti, i viganiani, il piccolo resto cattolico di Don Minutella e tanti altri che a loro volta sono tutti divisi tra loro.
Dopo l'ultima dichiarazione del Dicastero per la dottrina della fede “Fiducia supplicans”, firmata del suo attuale prefetto il cardinale argentino Victor Manuel Fernandez (detto Tucho), fedelissimo di Bergoglio, si introduce la possibilità di benedire le coppie gay pur continuando a vivere in una situazione di irregolarità. Tale decisione ha generato una situazione all'interno della chiesa ancora più divisiva.
Di seguito riporto la parte incriminata scritta nella dichiarazione:
“Non si deve né promuovere né prevedere un rituale per le benedizioni di coppie in una situazione irregolare, ma non si deve neppure impedire o proibire la vicinanza della Chiesa ad ogni situazione in cui si chieda l’aiuto di Dio attraverso una semplice benedizione”.
Ci troviamo davanti ad un vero e proprio sofismo che alla fine dei conti mira solo a benedire una condizione di peccato, da sempre considerato tale, a partire dal vecchio testamento. Ognuno è libero di scegliere la propria vita secondo il proprio libero arbitrio se non intacca la libertà altrui, però non si può nemmeno pretendere che l'attuale chiesa si debba continuamente piegare a delle istanze di una minoranza omosessuale che ormai domina, evidentemente, anche nella stessa istituzione. Una cosa è perdonare un peccato se poi si decide di non commetterlo più, altra cosa è benedire una situazione che si continua a perpetrare nel tempo. Tra coloro che stanno avendo il coraggio di contrastare le assurde iniziative di Bergoglio, rischiando personalmente le sue ritorsioni, riporto solo alcune dichiarazioni dei tanti uomini di chiesa che si stanno opponendo.