Di Cosimo Massaro
Nel giorno della ricorrenza dell'inizio della missione militare speciale russa, per quasi due ore il presidente Putin ha fatto un discorso da vero statista e patriota.
Indipendentemente dal fatto che in un periodo di guerra tutti gli schieramenti adottino sistemi di propaganda, rimane un dato di fatto che tutto il suo discorso, sia stato improntato su valori patriottici e di interesse nazionale in equilibrio nei rapporti con gli altri popoli senza manie di dominio egemonico mondiale a differenza della propaganda dei globalisti occidentali volta trasmettere disvalori funzionali al loro operato, mirando al controllo globale totale attraverso l'attuazione del NWO.
Come affermo da sempre la battaglia si sta combattendo principalmente sul piano spirituale. Anche in questo ultimo discorso tenutosi il 21 febbraio, Putin, in un suo passaggio, cita testualmente le parole di Gesù Cristo sulla croce, e riferendosi all'èlite globalista occidentale dice: “Perdona loro Signore perché non sanno quello che fanno...”. Critica fortemente il modello sociale che si sta imponendo in occidente dove “...la pedofilia diventa la norma, dove i prelati sono costretti a celebrare matrimoni omosessuali, facciano come vogliono, qui da noi nessuno si intrufola nella vita privata delle persone. Quello che vogliamo dire, guardate le scritture sacre di tutte le religioni mondiali, la famiglia rimane sempre il frutto di una unione tra una donna ed un uomo ...come sappiamo anche la chiesa anglicana prevede di creare un dio neutrale. Questi non si rendono conto di quello che fanno...milioni di persone anche in occidente si rendono conto di essere portati verso una catastrofe spirituale”.
Dopo aver evidenziato le storture dell'occidente e aver dato le motivazioni all'attuale posizione della Russia, tutto il suo discorso, da vero statista, è stato improntato a dare una visione dello sviluppo interno della Federazione Russa da tutti i punti di vista. Dall'aumento della natalità che ha avuto già un incremento dell'11,5%, agli investimenti di tutta la produzione interna sia materiale che culturale. Una visione mirata all'aumento delle infrastrutture e della produzione interna, con forti investimenti funzionali a finanziare l'agricoltura, l'artigianato, il comparto industriale e tecnologico, per aumentare sempre più l'autonomia interna e per essere sempre meno vincolati ai paesi esteri, soprattutto quelli occidentali.
In pratica, con gli ultimi eventi, la Russia si sta spostando totalmente verso oriente e verso i paesi confinanti a sud come l'India. Sono già in progetto l'aumento di infrastrutture che facilitino gli scambi tra questi paesi. Il presidente Putin, nel suo discorso, ha anche fortemente criticato tutti quegli imprenditori russi che hanno voluto fare guadagni rapidi con il mondo occidentale, impegnandosi solo a svendere le risorse primarie del proprio Paese, senza avere una visione lungimirante mirata a sviluppare l'economia interna della Russia. Ha ricordato loro, quando in tempi non sospetti li aveva fortemente criticati per questo loro operato, mettendoli in guardia e avvertendoli che un giorno avrebbero potuto perdere tutto. Esattamente ciò che è accaduto ora con i sequestri che sono stati imposti verso i magnati russi. Indipendentemente dal suo monito ha comunque rilanciato loro un appello incentivandoli a mettere da parte il passato, a non elemosinare quanto gli è stato tolto e a rimettersi in gioco lavorando per lo sviluppo interno del proprio Paese.
In seguito ha messo anche in guardia l'occidente: “ È impossibile sconfiggere la Russia sul campo di battaglia...più useranno sistemi a lungo raggio, più dovremo tenere lontana la minaccia dai nostri confini, è chiaro e naturale. L'obiettivo dell'Occidente è portare la Russia ad una sconfitta strategica, vogliono eliminarci per sempre. Non si rendono conto che è in gioco l'esistenza stessa della Russia”.
In funzione di questo, in merito alla partecipazione a New Start (il trattato tra Mosca e Washington per la riduzione degli ordigni nucleari) Putin ha aggiunto quanto segue: “La Russia interrompe la propria partecipazione all'accordo sugli armamenti strategici...da oggi...ripeto non usciamo dall'accordo, però interrompiamo la nostra partecipazione”.
Nello stesso giorno in cui Putin pronunciava il suo discorso, il nostro Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni continuava a dare il massimo sostegno a Zelensky in linea con la politica guerrafondaia ed espansionistica della NATO.
Una politica fortemente rigettata anche dall'opinione pubblica italiana e non allineata al continuo invio di armi all'Ucraina, utile solo a far combattere e sacrificare il popolo ucraino per conto degli interessi del globalismo occidentale.
“La Patria non è un'opinione. O una bandiera e basta. La Patria è un vincolo fatto di molti vincoli che stanno nella nostra carne e nella nostra anima, nella nostra memoria genetica. È un legame che non si può estirpare come un pelo inopportuno.”
(Oriana Fallaci)
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