venerdì 29 luglio 2022

NONOSTANTE TUTTO BISOGNA ANDARE A VOTARE

Oggi desidero occuparmi del tema politico delle votazioni. Non a caso è stata scelta la data del 25 settembre per andare alle elezioni, unico caso nella nostra storia  repubblicana dove costringerà tutte le forze politiche a  fare campagna elettorale sulle spiagge mentre gli italiani sono in vacanza. Questo  significa che tutta la comunità del dissenso, che in questi due anni di “pandemenza” si è  opposta al totalitarismo sanitario, non  avendo avuto il tempo per organizzarsi è stata colta impreparata. Però nonostante tutto questo è giusto affrontare la nostra battaglia scegliendo di combatterla.

Oltre la pessima  scelta della data, abbiamo anche  i guru dell'astensionismo che  sui social e in tutte le chat possibili e immaginabili,  cercano di convincere gli interlocutori, con tesi anche ben articolate, di non andare a votare perché non ha nessun senso votare in un sistema falsamente democratico dove tutto l'arco parlamentare è  ormai compromesso, perché dominato esclusivamente da forze sovranazionali usurocratiche. Quindi non ha nemmeno senso votare per   tutto quel  mondo del dissenso, che in questi due anni si è formato, perché  diviso ed infiltrato da più parti, da uomini che lavorano sotto falsa copertura, per convogliare nuovamente tutto il dissenso su un binario morto come   è stato con  il M5S.


Chi invoglia a non andare a votare, a parer mio,  fa un enorme errore strategico. L'oligarchia distopica dominante, che controlla anche il nostro amato Paese, non ha nessuna remora ad accaparrarsi il potere se vanno a votare anche solo il 30% dei fedelissimi, dei vari partiti, che non praticheranno mai l'astensionismo. In questo sistema democratico attuale, non esiste, come vale  per i referendum, che se non va  a votare il 50%+1 degli aventi diritto al voto, il quesito referendario risulta invalido,  pertanto,  anche con una bassissima percentuale di partecipazione alle elezioni,   queste risultano   essere valide   e il potere gongolerà sempre.

La mancanza di partecipazione politica rafforza ulteriormente il potere, quindi tutti noi, in contrapposizione a tale pensiero,  per senso civico, per senso patriottico e per senso del dovere  dobbiamo prendere in mano le redini della nostra amata Patria per lasciare un segnale forte e un Paese migliore alle nostre generazioni future.  Il sistema di potere ha lavorato benissimo, in questi ultimi trent’anni, per generare un senso  di disgusto nella popolazione verso la politica. Il “capolavoro” finale   è stato attuato con la pianificazione del Movimento 5 Stelle creato  sin dalla sua genesi per raggiungere l'obiettivo che oggi tutti noi abbiamo sotto i nostri occhi. 

Il M5S è stato anche funzionale ad infondere  falsi valori , come ad esempio “l'uno vale uno”, che il grande “filosofo” Fantozzi avrebbe etichettato come  “una cagata pazzesca”, portando  al potere  i mediocri. La  cosiddetta “mediocrazia” è un ulteriore  sistema di dominio  architettato dal potere oligarchico e la  collocazione di un uomo eterodiretto  come  Di Maio, ad un ruolo di fondamentale importanza per il nostro Paese,  senza nessuna reale preparazione   valida per i vari ruoli svolti,  non è  un caso,   tutto  ciò è  stato solo funzionale a mettere uomini deboli e ricattabili  nei punti chiave delle varie piramidi del potere. L'allontanamento  della popolazione dalla vita  politica è un ulteriore tassello  funzionale ai dominatori che operano attraverso  l'instillazione del  dubbio su tutto e tutti:  “sono tutti uguali”, “sono tutti comprati” “se votare servisse a qualcosa non ce lo farebbero fare”...quindi é inutile andare a votare! 

Bene, a questo punto ai soloni della tesi dell'astensionismo  chiedo: Quale strategia avete per migliorare le condizioni del nostro Paese?...risposta, scena muta. Nessuna ulteriore strategia! 

In pratica, escludendo la lotta armata, per ovvi motivi, non abbiamo altro che la liberazione del nostro Paese attraverso la consapevolezza e ad un sano processo democratico. Giusto per ricordare,  gli anni di piombo che abbiamo vissuto,  non hanno portato bene,  fu una stagione piena di stragi e omicidi dove  la regia fu  governata sempre dai  veri poteri sovranazionali usurocratici che hanno strumentalizzato quella stagione solo  per i loro loschi scopi. 

Quindi l'unica   via d'uscita è iniziare il processo di liberazione attraverso la diffusione della Verità che pregni tutta quella comunità che crea   la base dei vari partiti che si stanno formando, in modo tale da riconoscere gli eventuali infiltrati e traditori, evidenziando quali sono le vere istanze da mettere in atto sin da subito per liberarci dai poteri usurocratici che dominano il nostro Paese, come ad  esempio la Sovranità Monetaria  da esercitare attraverso una moneta interna non  emessa a debito e che sia di proprietà del popolo.

Pensiamo a costruire il nostro futuro con una visione positiva, non abbiamo bisogno dei disfattisti che vedono solo l'opera del male. Abbiamo bisogno di unione, Verità, forza di volontà e coraggio per affrontare con determinazione la via del cuore che tutti noi, uniti, abbiamo scelto di portare avanti.

“Siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe” ( Matteo 10,16)


Amiamo,sogniamo, lavoriamo e costruiamo tutti insieme quel mondo migliore che tutti noi desideriamo vedere davanti ai nostri occhi.


                                         Cosimo Massaro. 


3 commenti:

  1. È proprio la mancanza di partecipazione politica del popolo che ci ha ridotti in questo Stato. Questa è stato causato da un'ignoranza dilagante che suggeriva che era inutile votare. È nostro compito abbattere questa diceria facendo capire alla gente che non votando si fa solo il gioco dei potenti. Sono pienamente d'accordo con te sulle tue affermazioni.

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  2. Sono d'accordo, é inutile lamentarsi se poi si accetta tutto passivamente.... se gli astensionisti hanno un'altra soluzione, bene che la propongano.

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  3. L’ astensionismo, così come la partecipazione al voto, non rappresentano comportamenti apprezzabili o non apprezzabili in assoluto; dipende dalle circostanze, dai momenti storici all’ interno dei quali quelle scelte vengono effettuate.

    Ad esempio, che senso avrebbe la partecipazione al voto in un contesto caratterizzato dalla presenza esclusiva di forze politiche diverse sul piano organizzativo, ma sostanzialmente allineate su quello dei contenuti?

    Analogamente, potrebbe apparire velleitaria, se non inopportuna, la partecipazione ad una consultazione elettorale in cui fossero palesemente nulle le possibilità di successo del/dei partito/i ideologicamente in linea con le proprie aspettative.

    Ciò premesso, dopo oltre due anni di repressione, violazioni dei diritti fondamentali individuali, peraltro sanciti dalla Carta costituzionale, e financo di pretese guerrafondaie, si è delineato un fronte apparentemente intransigente rispetto alla tutela di quei diritti, con interessanti prospettive di aggregazione del consenso.

    Certo, è una realtà politica composita, non riconducibile ad un’ unica matrice; ma neanche i padri costituenti lo erano, eppure riuscirono a trovare una mediazione che, nonostante i suoi limiti, ha consentito spazi di libertà, oggi di fatto aboliti.

    Ecco perché, coloro che credono sinceramente nei diritti fondamentali individuali, nella tutela della libertà personale, nel rifiuto di qualsiasi dittatura, inclusa quella sanitaria, nella pace vera e nella sovranità popolare, che si manifesta a cominciare da quella monetaria (argomento da sempre al centro delle nostre riflessioni su questo blog), dovrebbero raccogliere l’ invito contenuto nel titolo dell’ articolo, appoggiando il partito che riterranno più opportuno, purché, ovviamente, in linea con i principi di cui sopra.

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