di Michele Lamanna
Circa un anno fa, il 16 novembre del 2020, in un articolo pubblicato su questo blog dal titolo “La dittatura della maggioranza ai tempi della pandemia”, ci eravamo posti alcuni quesiti:
“ ...è giustificabile imporre provvedimenti restrittivi delle libertà fondamentali delle persone sulla base di una semplice presunzione di responsabilità, che nel caso specifico sarebbe una presunzione di contagiosità?….. è tollerabile la limitazione di tali libertà invocando, di fatto, un principio di precauzione, peraltro ad libitum, cioè senza alcun preciso orizzonte temporale, atteso che sono trascorsi ben dieci mesi circa dall’ insorgenza della c.d. pandemia? “.
Nel porci queste legittime domande non eravamo in molti, ma neanche da soli.
A solo titolo di esempio, nel Manifesto Osservatorio Buonsenso firmato da venti intellettuali (docenti universitari, sociologi, giornalisti, economisti, avvocati, etc.), pubblicato sul sito della Fondazione Luigi Einaudi, si legge testualmente:
“Bisogna fare attenzione alla diffusione di una sorta di “giustizialismo sanitario”: la presunzione di contagiosità rischia di diventare omologa alla presunzione di colpevolezza agitata, in tempi recenti, da qualche magistrato. Così come nella peggiore visione giustizialista siamo tutti colpevoli a piede libero, fino a prova contraria; nell’ attuale emergenza sanitaria rischiamo di essere tutti considerati untori”.
Sempre dello stesso tenore, è emblematico il titolo di un articolo scritto da Raul Gabriel per Avvenire.it il 14 aprile del 2020: “Pandemia e diritti. Presunzione di contagio: la statistica può comprimere la libertà?”.
Alla fine di quell’ articolo l’ autore così concludeva :“Questioni come la libertà personale e la categorizzazione discriminatoria delle persone, non devono essere affidate in alcun modo alla probabilità. Solo la certezza di fatti può essere una base per determinazioni in senso restrittivo….”.
E potremmo continuare con diverse altre citazioni, che qui non riportiamo solo per economia di spazio.
Da allora sono accadute alcune cose, ma una in particolare, quella relativa ai vaccini anti Covid-19 mRNA, ha preso la scena su tutte la altre, rievocando il mai sopito tema da cui siamo partiti, cioè il rapporto tra presunzione di contagiosità e libertà fondamentali.
Con questo “ siero benedetto e sempre laudando in saecula saeculorum”, come sarcasticamente lo ha più volte definito un acuto osservatore qual’ è il filosofo Diego Fusaro, avremmo evitato sia di contagiarci che di contagiare e, pertanto, avremmo potuto finalmente riacquistare le nostre libertà fondamentali , e con esse una vita normale, potendo riaccedere , senza restrizione alcuna, a bar, ristoranti, palestre, teatri, cinema, alberghi, mezzi di trasporto, università, etc.
Tuttavia, il circo mediatico con il quale il Leviatano ha cercato di convincere la popolazione a vaccinarsi senza se e senza ma, cioè nonostante i vaccini siano sperimentali e, in quanto tali, privi di sicurezza ed efficacia ( come, peraltro, inequivocabilmente riportato anche nei bugiardini delle case farmaceutiche produttrici dei sieri benedetti), è andato progressivamente sgretolandosi rivelando una colossale serie di falsità, a cominciare dalla tesi secondo cui i vaccinati non possono contagiarsi e, a loro volta , non possono contagiare.
Al riguardo, riportiamo di seguito i dati forniti non da un pericoloso complottista, bensì tratti da Epidemia COVID-19 Aggiornamento nazionale 15 dicembre 2021 – dell’ Istituto Superiore di Sanità:
vaccinati non vaccinati
Diagnosi di Sars-CoV-2: 63,4% 36.6%
Ospedalizzazioni : 51,8% 48,2%
Terapie Intensive : 35,2% 64,8%
Decessi : 57,9% 42,1%
Non a caso, qualcuno ha ora iniziato ad ipotizzare l’ obbligo dei tamponi anche per i vaccinati.
Scoperta la truffa, il maninstream ha iniziato a cambiare versione affermando che “ si sapeva”: peccato però, come ha anche recentemente evidenziato un altro arguto osservatore, Francesco Borgonovo,vice direttore del quotidiano la Verità, che “ abbiamo spiegato alle persone che sarebbero state al sicuro, ma ora gli viene detto che devono fare il tampone. Quindi o serve il green pass oppure servono i tamponi”.
Ma, a questo punto, la domanda sorge spontanea: se i vaccinati, come i non vaccinati, possono essere contagiati e possono contagiare, perché i primi godono di libertà che ai secondi vengono negate?
E’ mai possibile limitare le libertà fondamentali e naturali delle persone sulla base di una semplice presunzione, che, peraltro, varrebbe per alcuni ( non vaccinati) e non per altri (vaccinati)?
E, infine, ma non da ultimo, paghiamo le tasse per essere curati quando stiamo male, ovvero, per essere privati dei nostri diritti fondamentali ed inalienabili quando stiamo bene?
E, a parte una forsennata campagna vaccinale dalla dubbia efficacia e dai rischi tutt’altro che inesistenti, cosa ha fatto lo Stato negli ultimi due anni per incrementare i posti letto nelle terapie intensive , nei reparti Covid dedicati, per l’ assistenza domiciliare precoce?
Eppure le cure esistono ed anche a basso costo.
Ma, purtroppo, the show must go on , con il suo carrozzone di saltimbanchi, nani e ballerine, come ci confermano le virostar Crisanti-Pregliasco-Bassetti, recentemente impegnate in una improbabile versione di Jingle Bells intitolata “Sì sì va, vacciniamoci”, che avrebbero dovuto avere il buon gusto di risparmiarci e della quale avremmo fatto volentieri a meno.
Governo e Ministero della Salute non potevano non sapere che i vaccinati contagiano e quindi i danni di oggi sono stati deliberatamente cagionati.
RispondiEliminaG. De Santis NATALEconMARIA
@Giusepp99918361
·12月4日
Io e altri Colleghi stiamo lavorando proprio sul principio per cui non potevano non sapere che i vaccinati contagiano e quindi i danni di oggi sono stati deliberatamente cagionati.
Cfr. R. 2383/21 par. 8
https://twitter.com/Giusepp99918361
cfr.
Avv. Mauro Sandri
https://t.me/s/Avv_Mauro_Sandri_MODULI
il 'post' datato December 23
che inizia così :
Per Natale regala un avviso di garanzia...