P R E F A Z I O N E
di Giuliano Guzzo
La civiltà cristiana è oggi sotto attacco, e non la si può certo definire una novità. Forse lo è per chi ha scarsa familiarità con la storia oppure vive coi paraocchi, ma per tutti gli altri non solo non è una notizia, ma è un fatto consolidato. Al punto da essere riscontrato, ormai, pure da diversi non credenti. Ciò nonostante pure coloro, e sono tanti, che hanno la netta percezione che la Chiesa e il cattolicesimo siano nel mirino della cultura dominante spesso non riescono a mettere a fuoco le dinamiche di questo fenomeno. Lo constatano, talora lo subiscono perfino in prima persona, ma faticano a inquadrarlo e, soprattutto, a individuarne i veri registi.
Questo succede perché, se da un lato le persecuzioni vere e proprie ai cristiani per esempio nei Paesi a maggioranza mussulmana sono qualcosa di lampante e purtroppo concretissimo, dall’altro l’anticattolicesimo radicatosi nel mondo occidentale – anticattolicesimo che è ultimo pregiudizio accettabile, ha acutamente osservato il professor Philip Jenkins – di rado getta la maschera. Anzi, sovente opta strategicamente il basso profilo. A tratti sembra così addirittura non esistere. Gioca d’astuzia, insomma. Col risultato che spesso chi denuncia la cristianofobia strisciante, strano ma vero, passa per esagerato o per allucinato con manie di persecuzione.