Tutti i
mass-media non fanno che far rimbalzare la notizia sulla deriva
“fascista” che si sta affacciando pericolosamente in Italia.
Sono disgustato!
Il vero pericolo è l'usuraio apolide e plutocratico
che domina e schiavizza tutti i popoli della terra.
Iniziamo
a mettere un po' di ordine. Innanzi tutto il termine “fascista”
non è sinonimo di violenza, razzismo, xenofobia e omofobia, tutti
vocaboli spregiativi, volutamente accostati per declinare il suo
significato in senso negativo e spregiativo, meccanismo ben oliato
dall'ingegneria sociale e dalla neo-lingua di orwellina memoria per
raggiungere il suo scopo. Il “Fascio littorio” che è alla
base dell'origine del termine fascista ha una origine antichissima e
nobile del nostro passato storico, che si rifà al periodo romano e
prima ancora etrusco. Simbolo di sovranità e unione popolare,
viene usato in varie parti del mondo ed è stato usato molto spesso
anche dalla cultura di sinistra socialista. Un altro esempio di tale
meccanismo dell'inversione del significato di un termine, è quello
“borbonico” per indicare qualcosa di inefficiente ed arretrato,
cosa questa decisamente falsa, perché ormai è ben risaputo che il
Regno delle Due Sicilie non era così arretrato, ma aveva raggiunto
molti primati in tutti i rami del sapere.