"Il M5S e la sua proposta di legge sul reddito di cittadinanza"
Premetto che questo articolo non vuole essere un attacco al M5S per la sua lodevole iniziativa sulla proposta di legge che prevede un minimo di reddito di cittadinanza di 600 euro mensili, ma su questa tematica è necessario fare alcune precisazioni fondamentali.
Le risorse, che ammonterebbero a circa 19 miliardi l'anno, sarebbero recuperate da varie fonti : tagli al Ministero della Difesa, alla pensioni d'oro, da una quota sui contributi dell' "8 per mille"sulla Chiesa (non sono invece previsti introiti derivanti dall'Imu degli immobili di proprietà della chiesa ) e sul gioco d'azzardo.
Mi preme ricordare che il comico genovese è stato tra i primi “allievi” del prof. Giacinto Auriti, cioè l'ideatore del reddito di cittadinanza ( oggi tanto sbandierato), della proprietà popolare della moneta e che ha denunciato la perdita della sovranità monetaria da parte dello Stato ( quindi del popolo italiano).
Pertanto se il caro professore fosse ancora vivo e il suo “allievo” si fosse presentato ad una sessione d'esame, lo avrebbe di certo bocciato, semplicemente perché:
il redditto di cittadinanza era stato previsto, dal docente, in una condizione di sovranità monetaria (cioè, quando lo Stato ha la possibilità di stampare per proprio conto il denaro che gli serve per le proprie esigenze interne senza indebitarsi con il sistema bancario) è spetta a tutti noi per una questione di diritto sociale e non sotto forma di elemosina, o per raggiungere un minimo di reddito garantito, cosa completamente diversa dal reddito di cittadinanza.
Anche un bambino appena nato ha diritto al suo reddito di cittadinanza, perché grazie alle sue esigenze, contribuisce a generare ulteriore ricchezza, contribuendo così ad aumentare la prosperità del paese.
Oggi le risorse ci sono, in realtà siamo molto più ricchi di quello che ci vogliono far credere, le merci si buttano, la produzione industriale e le nuove tecnologie hanno ampliato notevolmente la produzione a un punto tale che, consentirebbero a tutti noi di avere tutto quello di cui abbiamo bisogno.
Dovremmo lavorare meno ore perché il lavoro oggi lo fanno i “robot” nelle fabbriche, il problema e che grazie all'indottrinamento subito attraverso le false informazioni ci hanno fatto credere che siamo poveri e ci hanno indebitato a vita.
In conclusione, faccio notare che una cosa è il reddito minimo garantito e un'altra il reddito di cittadinanza che spetterebbe a tutti indistintamente attraverso un codice dei redditi sociale, come previsto dal prof Giacinto Auriti.
Cosimo Massaro
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