giovedì 7 gennaio 2016

Quo Vado di Checco Zalone, fenomeno sociale? No solo indottrinamento culturale!


Premetto che non è mia intenzione fare nessuna critica al comico pugliese Luca Medici, tra l'altro anche mio conterraneo. Non entro in merito al suo reale pensiero augurandomi che non diventi strumento inconsapevole di certe istanze, portate avanti da alcune lobby di potere.
Dal punto di vista professionale, visto il suo successo, non posso che essere felice per i suoi strepitosi risultati. Ma il punto non è questo.

Il film “Quo vado” di Zalone sta facendo numeri da record e sono sicuro che questo sia il risultato di una strategia studiata a tavolino per far passare messaggi mirati ad indottrinare le masse ad un pensiero dominante che sta stravolgendo dalle fondamenta la nostra società.   


Secondo le informazione prese da un articolo di ItaliaOra.net in merito alla distribuzione del film Quo Vado, leggiamo: (http://www.italiaora.net/numeri-record-quo-vado-film-zalone-dietro-ce-strategia-studiata-tavolino/)
E’ il business monopolistico della distribuzione. Riguarda il cinema come i libri. Loro scelgono cosa dobbiamo vedere e cosa dobbiamo leggere. E noi vediamo e leggiamo quello che ci impongono, credendo di deciderlo, decidendo che ci piace, o non ci piace, discutendone fino allo sfinimento e alimentando quel caso che fa soldi e nuovo business. Due numeri per capirci: il film di Zalone è stato distribuito in 1500 copie. Mai nessun film, nella storia del cinema italiano, ha avuto questa distribuzione. Si è trattato di una vera e propria occupazione di tutti gli spazi disponibili. Il primo gennaio, Zalone in tutti i cinema. Questo l’ordine della Medusa.
Gli schermi in Italia sono 3800. Su oltre il 40% degli schermi italiani c’è il film di Zalone. Considerando che l’80% degli schermi è riunito in multisala, si può dire che oltre il 60% dei cinema italiani montava una o più copie di Quo Vado”.
Il film di Checco è uno spot all'attuale cultura imperante che vede il nord Europa portatore di civiltà, mentre l'Italia viene mostrata incivile e retrograda. La protagonista, Valeria, una ricercatrice che studia gli animali al Polo Nord, è la metafora della modernità. Si è sposata tre volte, ha tre divorzi alle spalle, tre figli di nazionalità differenti che seguono tre religioni diverse compreso un ateo e un suo ex marito, durante il film, si risposa con un uomo. Invece noi in Italia? Siamo retrogradi, abbiamo le famiglie tradizionali e tutti coloro che hanno il posto fisso ormai si dovrebbero vergognare, il film è stato una sorta di attacco a coloro che lo hanno, mi ricordo quando Mario Monti disse che il posto fisso era noioso, bisognava diventare flessibili. Nel film, i luoghi comuni sono imperanti. I figli che non vogliono lasciare la casa dei genitori per non prendersi le loro responsabilità rimanendo così eterni fidanzati, quando in realtà è una conseguenza della tremenda crisi indotta dall'usurocrazia che non permette alle nuove generazioni di mettere su famiglia. Per non parlare degli impiegati statali che sono stati tutti etichettati come fannulloni e scrocconi. Lo stesso “lavaggio del cervello” ci fu fatto quando si diceva alla fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 che tutte le strutture pubbliche e le aziende strategiche statali, non funzionavano e pertanto era giusto privatizzarle, con conseguenti risultati drammatici per la nostra economia.

Addirittura il ministro della cultura Dario Franceschini si è espresso positivamente nei confronti del film scrivendo su Twitter: “Grazie a Checco Zalone. Il successo di Quo Vado fa bene a tutto il cinema italiano e avvia alla grande un 2016 di ritorno nelle sale”.
A parer mio, l'operazione messa in atto da parecchio tempo è la stessa che si è fatta in passato con l'unione d'Italia, denigrando il meridione durante e dopo la conquista del sud, chiamandoci terroni. La stessa operazione ora, si sta attuando tra il Nord e il Sud Europa, e vi faccio notare che mentre prima i meridionali furono chiamati in senso spregiativo “terroni” oggi l'aggettivo per indicare tutti gli Italiani e tutti i paesi del sud Europa, è "pigs", maiali.
Qualche anno fa, in occasione dell'uscita del mio libro "La Caduta dell'Ultimo Impero" il giornalista Davide D'Amario mi fece un'intervista che ho pubblicato per intero nel mio libro “EuroDisastro” di cui riporto un breve tratto perché funzionale a chiarire l'attacco economico e culturale che stiamo subendo in questi anni:
Anche nel 1860 il ruolo della massoneria inglese fu determinante nel processo di conquista del Regno delle Due Sicilie da parte dei Savoia, il risorgimento a parer mio fu solo una tappa di un processo ancora in atto. Da quella conquista, il Mezzogiorno d’Italia, diventò una colonia del Nord Italia. Attualmente dobbiamo prendere atto che l’Italia intera è una colonia di questo impero occidentale di origine anglosassone e, aggiungerei, che in questa attuale Europa mi sembra di rivedere quello che è accaduto nel 1860... solo che sono cambiate le armi.
A quel tempo, il generale Cialdini usò i cannoni rigati per sconfiggere l’ultimo baluardo della resistenza di Gaeta, oggi si usa lo spread e le cannonate partono dalle agenzie di Rating ( in mano agli stessi poteri economici) per abbassare o alzare la solvibilità degli Stati. Come non notare che anche ora si sta generando una Europa del nord che produce ed una Europa del sud consumatrice e colonia dello stesso nord.

Naturalmente all'attacco economico, segue anche un attacco alla nostra cultura e ai nostri valori più profondi che sono alle fondamenta della nostra civiltà e per fare questo si utilizza anche il mondo dello spettacolo. Si deve denigrare, puntare il dito e far sentire il nostro modo di essere sbagliato.
Io rifiuto tutto questo, l'Italia e gli italiani da Nord a Sud sono un grande popolo, ingegnoso e pieno di onesti lavoratori che hanno contribuito a fare grande non solo il nostro amato paese ma anche tanti altri dove sono stati costretti ad emigrare. Le etichette negative che ci vogliono appiccicare se le tengano loro. L'Italia con la sua cultura greco,romana e cristiana insieme alla cultura mediterranea è stata da sempre faro di civiltà in tutto il mondo e non saranno certo delle lobby economiche a riuscir ad abbattere millenni di cultura ed opere che parlano solo guardandole.
Attualmente abbiamo una classe politica completamente asservita alla plutocrazia internazionale, che mira anche a cambiare le nostre abitudini sradicando i nostri valori più profondi e per ottenere questo da sempre, anche il mondo dell'arte, è uno strumento a volte consapevole a volte inconsapevole utilizzato per raggiungere gli scopi prefissi.



                                                                          Cosimo Massaro 

Fonte:  
Articolo scritto da Cosimo Massaro per il giornale Vivavoceweb
http://www.vivavoceweb.com/2016/01/07/quo-vado-di-checco-zalone-fenomeno-sociale-no-solo-indottrinamento-culturale/#more-76368


N.B. per eventuali approfondimenti potete contattarmi ( troverete i miei riferimenti nel bolg) potrete chiedermi l'amicizia su FB dove mi trovate come "Cosimo Massaro", divulgo le mie informazioni oltre al Blog  anche attraverso  la mia pagina FB  "La Moneta di Satatna". Per chi fosse interessato ad approfondire attraverso i miei libri non esiti a contattarmi. Se ritenete opportuno condividete l'articolo, vi chiedo gentilmente di   citare la fonte inserendo anche il link del bolg. Sono graditi anche i commenti. Grazie per aver letto questo articolo. 

4 commenti:

  1. Ciao Cosimo, è sempre un piacere leggere i tuoi articoli.
    La mia opinione è che se il popolo italiano è intelligente, dovrebbe apprendere da questo film, per quello che ho appreso io, l'attaccamento del protagonista alla sua terra, ma per farlo capire, l'ha fatto in modo esagerato.
    L'italia della prima repubblica "purtroppo" era quella, dove chi aveva il posto fisso passava quasi per un Dio, era un posto che nessuno poteva toccarlo, ha raccontato quello che accadeva, quello che erano i politici di allora.
    L'esempio della ricercatrice purtroppo è la realtà che c'è in Italia.
    Non voglio essere pesante nei commenti, voglio dirti che ogni film e ogni libro che vediamo e leggiamo, dobbiamo essere bravi e intelligenti nel catturate la cosa giusta e ci deve far riflettere per migliorare noi stessi, senza abbandonare le nostre radici che sicuramente non sono quelle che vediamo nel film, che rappresentano la parte peggiore del nostro paese.
    Io sono una persona che crede nel cambiamento, in quello positivo e spero che tanti che anno visto il film, faccia riflettere e aprire gli occhi.
    A me ha fatto riflettere.
    Un abbraccio Cosimo!

    RispondiElimina
  2. Ciao Cosimo, è sempre un piacere leggere i tuoi articoli.
    La mia opinione è che se il popolo italiano è intelligente, dovrebbe apprendere da questo film, per quello che ho appreso io, l'attaccamento del protagonista alla sua terra, ma per farlo capire, l'ha fatto in modo esagerato.
    L'italia della prima repubblica "purtroppo" era quella, dove chi aveva il posto fisso passava quasi per un Dio, era un posto che nessuno poteva toccarlo, ha raccontato quello che accadeva, quello che erano i politici di allora.
    L'esempio della ricercatrice purtroppo è la realtà che c'è in Italia.
    Non voglio essere pesante nei commenti, voglio dirti che ogni film e ogni libro che vediamo e leggiamo, dobbiamo essere bravi e intelligenti nel catturate la cosa giusta e ci deve far riflettere per migliorare noi stessi, senza abbandonare le nostre radici che sicuramente non sono quelle che vediamo nel film, che rappresentano la parte peggiore del nostro paese.
    Io sono una persona che crede nel cambiamento, in quello positivo e spero che tanti che anno visto il film, faccia riflettere e aprire gli occhi.
    A me ha fatto riflettere.
    Un abbraccio Cosimo!

    RispondiElimina
  3. Caro Paolo, grazie per il tuo prezioso e pacato commento. In questi anni le mie ricerche si sono indirizzate anche nel comprendere come le oligarchie creano il consenso per dirla alla Noam chomsky "la fabbrica del consenso", vedi ad esempio hollywood quanto potere ha nel inculcare nuovi modelli di vita e nuovi valori. Pertanto non dobbiamo dare tutto per scontato. Tieni presente che ho visto il film e mi sono anche divertito, ma consapevolmente ;-).
    Ti allego un messaggio che ha scritto una mia lettrice, rispondendo ad un altra, perché sintetizza pienamente il fulcro di uno dei concetti importanti che ho cercato di far passare attraverso l'articolo:

    "in sostanza Cosimo Massaro ti sta dicendo che nel film e specialmente nel finale , nella scelta di rincorrere quella nuova compagna con prole,Checco rinuncia a quel modo di essere per cosi' dire "MEDIEVALE" con tutte le sue "FISSITA'"(dice lui)compreso il posto fisso(considerato come qualcosa di sacro) per diventare "MODERNO"accettando di conseguenza,tutti quei comportamenti e quelle scelte che la "SOCIETA' MODERNA"impone, rinunciando cosi' per sempre alla sua vera identità' e rimettendo in discussione tutto quello in cui,,precedentemente a quella scelta,aveva creduto e considerato"DOGMA".Se Luca Medici sia un agente "volontario" della sovversione è un altro discorso"

    RispondiElimina
  4. ciao mimmo, condivido quello che dici in generale ma non riesco ad associarlo direttamente al film di zalone; secondo me zalone lo sceneggiatore e il produttore di quo vado nel fare il film si sono posti l'unico obbiettivo di aver successo e fare un sacco di soldi e credo che ci siano riusciti. ogni comico credo abbia i suoi argomenti-cavalli di battaglia che x zalone è il meridionale x molti comici di zelig è il settentrionale x altri è la donna con le sue manie; ma penso che quando un comico si mette a tavolino x buttare giù qualche battuta x il suo show, pensi solo a far ridere e non a cosa possano volere le lobby che comandano il mondo. ciao a presto

    RispondiElimina