In
questi giorni, in ambito politico, si sta nuovamente discutendo sui
diritti delle coppie omosessuali, sul matrimonio, sulle eventuali
adozioni oppure sulla possibilità, per loro, di avere figli. Forse è
bene iniziare a chiarire alcune cose, senza giudicare, ma con spirito
critico.
Viviamo
un periodo storico particolarmente duro, soprattutto perché si
stanno minando alla base tutti i nostri valori più profondi. La
destabilizzazione sociale che sta avvenendo attraverso l'abbattimento
delle nostre radici più profonde è disarmante, un popolo senza di
esse è allo sbando. Si
sta mirando a distruggere l'ordine naturale delle cose.
Nell'universo esiste un principio creatore che ha infuso in esso
delle regole ben precise e non le si possono disfare e giocare con
esse come se fosse una partita a dadi. Per fare alcuni esempi, oggi
viene messo in discussione il ruolo di una madre e di un padre.
Nelle scuole non si dovranno più identificare come madre e padre ma
genitore 1 e genitore 2 per non destabilizzare eventuali coppie
omosessuali. Le varie associazioni, che si definiscono per i diritti
umani, come LGBT ( lesbiche, gay,bisessuali, transgender) premono per
il diritto al matrimonio, il diritto ad adottare ed avere figli,
magari con un un utero in affitto, senza
tenere in considerazione del diritto del nascituro di avere una mamma
e un papà che lo abbiano concepito con un atto d'amore. Il diritto
ad avere un figlio non esiste, è un atto egoistico, esiste il
diritto naturale di concepire un bambino con un atto d'amore, ed è
suo il diritto ad avere un padre e una madre che lo amino sin dalla
sua nascita e che lo accompagnino nella sua crescita, lo stesso
concetto vale anche per le adozioni.
Se
cerchiamo sul dizionario cosa significa la “cultura” gender o di
genere troviamo questa spiegazione: “gender/genere
Il termine italiano genere
traduce l’anglosassone gender,
introdotto nel contesto delle scienze umane e sociali per designare i
molti e complessi modi in cui le differenze tra i sessi acquistano
significato e diventano fattori strutturali nell’organizzazione
della vita sociale. Il
gender ha così assunto il ruolo di categoria di analisi e
interpretazione della conformazione esclusivamente sociale dei ruoli
maschili e femminili, applicabile quindi a donne e uomini,
considerando le une e gli altri come insiemi ampi e articolati,
attraversati da differenze di ceto, culturali, etniche, religiose, di
orientamento sessuale, di età, ecc”.
Quindi secondo la “cultura”
gender il fatto di essere uomini o donne deve dipendere solo da un
fatto culturale e quindi il comportamento maschile o femminile non
deve essere influenzato dal sesso fisiologico, così in questo
modo uno potrà scegliere, durante il proprio percorso di vita, se
diventare lesbica, gay,bisessuale o transgender.
Per quanto riguarda
invece la tutela di tutti i diritti delle coppie omosessuali ritengo
giusto che sia rispettato il loro amore, oppure, ad esempio, che
in un ospedale uno di loro possa essere curato dal proprio partner,
oppure nel caso di una eventuale eredità, in caso di morte, deve
essere preso in considerazione anche il convivente e non solo
eventuali familiari.
Ma
bisogna stare molto attenti quando si parla di queste tematiche,
perché il pensiero unico, quello cosiddetto radical chic di
sinistra, in questo caso ti etichetta immediatamente come omofobo.
Quindi mi tocca precisare che non ho nulla contro l'omosessualità,
c'è sempre stata nella storia tante persone anche illustri erano
omosessuali, anche Pasolini lo era, ed era un uomo certamente
degno di stima, però lui non ha mai messo in discussione il ruolo
fondamentale della famiglia tradizionale, oppure non ha mai espresso
la volontà di avere un figlio. Il punto è, che attraverso la scusa
dei diritti umani, si sta portando un attacco definitivo alla
famiglia tradizionale, come l'abbiamo conosciuta nei millenni e
difendere la famiglia non significa essere “omofobi”.
Tempo
fa ho letto un ulteriore libro del prof. Auriti dal titolo “L'occulta
strategia della guerra senza confini”, un libro che racchiude i
suoi interventi del II Convegno nazionale del Centro di Studi
Politici e Costituzionali dell'Ottobre 1972, che naturalmente
consiglio a tutti di leggere come anche altri suoi libri . Anche in
questo caso il professore è stato profetico, quando a pagina 37 si
legge.
“Dunque
il monismo filosofico non ha operato solamente nella deformazione dei
giudizi di valore che riguardano la strumentalità d'uso
( come ad esempio l'uso della moneta con il valore invertito da
credito a debito),
ma di tutti i giudizi di valore: anche dei valori estetici, artistici
e di costume.
L'alterazione
del fenomeno sessuale, per esempio.
Ricordo che dieci anni fa (
quindi in questo caso il professore si riferisce al 62)
all'Università
di Roma tenni una conferenza che fece scandalo perché dissi che se
si parte da una scelta di monismo filosofico, si arriva
all'ermafroditismo. Perché vedete, l'uomo è un animale sessuato e
l'accoppiamento fra l'uomo e la donna, grosso modo, è un contratto.
Il contratto presuppone la dualità. Quando noi abbiamo invece il
monismo filosofico, la risultante è il contratto con se stesso, che
in termini di psicologia si chiama solipsismo, che in termini di
valutazione dei fenomeni sessuali si chiama ermafroditismo.
Il
potenziamento di questo tipo di cultura è una strategia che serve
alle classi dominanti. Tanto è vero che in Italia, come in tutto il
mondo, chi lancia la moda sono gruppi di potere attraverso i loro
grossi canali di comunicazione, stampa,televisione,cinema,ecc.
Attraverso
questi fenomeni, che sembrano fenomeni assolutamente
marginali,neutri,rispetto alle conseguenze politiche e pratiche, noi
avvertiamo un fatto fondamentale: cioè che da queste sollecitazioni
si inverte la convenzione nel significato dei simboli. Un
poeta tedesco , Johann Fischart, diceva che un satrapo (nome
dato ai governatori delle province degli antichi imperi medi e
persiani) per
comandare meglio faceva fare agli uomini quello che dovevano fare le
donne e viceversa, perché quando il potere politico si trova di
fronte a dei mezzi uomini e a delle mezze donne, non si verificherà
mai una rivoluzione capace di modificare l'ordinamento costituito.
La tecnica della femminilizzazione dell'uomo e della virilizzazione
della donna è una tecnica che è uno stile di dominazione del nostro
tempo perché impedisce le rivoluzioni giuste. Ecco perchè oggi ci
dobbiamo difendere con una consapevolezza culturale del fenomeno onde
evitare di essere strumentalizzati inconsciamente”
Il
professore, partendo da delle basi fortemente filosofiche, ha
profetizzato ben sessant'anni prima cosa sarebbe accaduto oggi. Ci
aveva avvertito cosa sarebbe successo con l'inversione dei valori e a
cosa avrebbe portato l'attuazione del “monismo filosofico” (1)
,
tutti
noi dal momento in cui veniamo al mondo siamo stati proiettati in una
dimensione dualistica(2)
dell'universo, dove coesistono gli opposti : luce ed oscurità, male
e bene, yin e yang, principio maschile e principio femminile.
Pertanto, se è pur vero, che
tutto ha origine da un unico principio creatore cosciente, che
possiamo chiamare Dio, tutti noi, incarnati nel nostro corpo,
essendo rilegati ad una dimensione duale, siamo costretti a subire
le leggi che vi sono in questo universo dove coesistono gli opposti.
Per
comprendere quello che ci accade attorno e liberarci dalla
confusione, dobbiamo necessariamente ritornare ai principi
fondamentali. Chi scrive la storia sono i filosofi, i politici
l'attuano sotto dettatura. Ma oggi siamo andati oltre, come vi ho
esposto precedentemente, oggi
la politica sposa idee e nuovi costumi comportamentali, infusi nella
società da lobby di potere attraverso i loro grossi canali di
comunicazione, stampa, televisione, cinema, oppure musica, arte
e
cultura dominante.
Cosimo Massaro
Fonte:
Articolo scritto da Cosimo Massaro per il giornale Vivavoceweb
http://www.vivavoceweb.com/2015/10/15/cultura-gender-no-grazie/
Nota
1)
Dottrina
tendente alla riduzione della pluralità degli esseri a un unico
principio o un’unica sostanza. L’introduzione nel linguaggio
filosofico del termine monista
sembra sia dovuta a Wolff che così lo definiva: «si chiamano
monisti (monistae)
i filosofi che ammettono un solo genere di sostanza». Wolff quindi
riferiva il termine alla dottrina metafisica che riconduce tutti gli
esseri a un unico principio (spirituale o materiale), contrapposta a
ogni forma di dualismo. Ma nell’uso il termine è entrato più
tardi ed è stato applicato in modi diversi per indicare disparate
prospettive filosofiche in cui si individuava la riduzione della
pluralità degli esseri a un’unica sostanza, o essere, staticamente
o dinamicamente intesi. Così è stato usato per indicare la
filosofia hegeliana
Nota
2)
Il
dualismo
è una concezione filosofica o teologica che vede la presenza di due
essenze o principi opposti ed inconciliabili; è quindi una
concezione contrapposta a quella del monismo
N.B. per eventuali approfondimenti
potete contattarmi ( troverete i miei riferimenti nel bolg) potrete
chiedermi l'amicizia su FB dove mi trovate come "Cosimo Massaro",
divulgo le mie informazioni oltre al Blog anche attraverso la mia
pagina
FB "La Moneta di Satatna". Per chi fosse interessato ad approfondire
attraverso i miei libri non esiti a contattarmi. Se lo ritenete opportuno
condividete l'articolo, vi chiedo gentilmente di citare la fonte inserendo anche il link del bolg. Sono
graditi anche i commenti. Grazie per aver letto questo articolo.
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